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martedì 25 marzo 2008

Disco del Giorno 25-03-08: Squires Of The Subterrain - Feel The Sun (2008; Rocket Racket)

Devo ammettere di essere un fan sfegatato di Christopher Earl Zajkowski, ovvero la mente e il braccio degli Squires Of The Subterrain, sin da quando mi capitò di sentire per caso la delirante e magnifica gemma psych-pop He's A Good Man, tratta dall'album Lemon Malarkey uscito ormai tre anni fa. Da allora ho cercato di reperire l'intera discografia e devo ammettere che mai mi hanno deluso, anzi sono diventati uno dei miei gruppi pop-psichedelici contemporanei preferiti.

Christopher Earl, nato Zajkowski da origini inequivocabilmente Polacche, è il genio ribelle dietro agli Squires, che poi sono composti da lui e...basta. Batterista eccentrico già dal 1979, quando con alcuni compagni di liceo si dilettava con gli Essentials, Cristopher è stato nel corso degli anni ottanta e novanta uno dei più ubiqui polistrumentisti di Rochester, nello stato di New York. Tra un progetto garage ed uno dance-rock, il Nostro sfogava la sua passione per le più strambe innovazioni musicali della seconda metà degli anni Sessanta nella sua cantina (o, come dice lui stesso, nei suoi sotterranei, da qui il nome The Squires Of the Subterrain), incidendo su scassati quattro e otto piste le sue strampalate intuizioni, che diventano nel corso della prima metà degli anni Novanta una serie di album in cd-r ovviamente autoprodotti e in tirature limitatissime. Che non erano niente male, però. Tanto che Zajkowski, sempre per la propria etichetta Rocket Racket tenta di farli conoscere un pò meglio agli appassionati pubblicando un cd vero e proprio, dove egli stesso raccoglie il meglio di quegli anni, chiamato Pop In A Cd. E' in quel momento (era il 1998), che incomincia a raccogliere qualche apprezzamento da critica, pubblico e - soprattutto - da Pete Miller. Per chi non ne avesse mai sentito parlare, Pete Miller è passato alla storia con il nome di Big Boy Pete, eccentrico e leggendario eroe del pop psichedelico Inglese negli anni ruggenti. Big Boy si innamora dello schizofrenico songwriting di Zajkowski e da quel momento i due iniziano a collaborare, lasciando ai posteri lavori come Big Boy Pete Treats, album in cui Cristopher Earl "coverizza" e/o ri-arrangia alcune demo del "maestro" e Rock It Racket (uscito l'anno scorso), dove i due si dividano l'album a metà suonando sei pezzi a testa. Anche quando gli Squires pubblicano dischi propri, è Pete Miller a produrli. Oltre alla "compilation" Pop in a CD e ai dischi con Big Boy Pete, negli ultimi cinque anni gli Squires Of The Subterrain hanno pubblicato altri due megnifici dischi: Strawberries On Sunday nel 2003, dove Zajkowski esterna il grande amore per i fab four del periodo Help/Rubber Soul e Lemon Malarkey, tuttora il mio preferito, nel 2005, un pò più spostato sulle coordinate dello psych-pop Britannico del 1967.

Con questo Feel the Sun gli Squires Of The Subterrain si spostano di qualche mese ancora verso la fine del decennio d'oro. Qui siamo in piena influenza Sgt.Peppers e lo si capisce sin dall'iniziale title track, dove la struttura è palesemente "A Day in The Life", con l'intro soft e vagamente psichedelico, uno stacchetto rock'n'roll e un altro - tanto per gradire - ruvido e scomposto alla Neutral Milk Hotel/ Olivia Tremor Control per sei minuti di follia compositiva. Alexander Mannequin è un sostanziale sequel di I Am The Walrus riuscito molto bene, mentre On The Lawns, Sweater e Evil Head sono tre riusciti esempi di perfetto piano - pop sessantista "in battere" alla Benefit Of Mr.Kite, così come Opholstery, che in più è introdotta da un deviato theremin. Concerning Helen White è una stoccata di primordiale power pop, se si possono intendere powerpop i pezzi più spediti di Zombies e Kaleidoscope uk. Altri brani meritevoli di segnalazione sono Her Story, dove sono ancora le influenze "Odissey and Oracle" a fare capolino, lo squassante psych'n'roll di Terrified e la ballata Bed Of Roses, dove Zajkowski dimostra di saper scrivere anche dei pezzi canonici senza risultare scontato e, conoscendo il personaggio, ci mancherebbe altro.

Io degli Squires sono un fan e per questo non vorrei risultare di parte. Ma se adorate come me i Beatles presi tra il 65 ed il 68...beh diciamo dei Beatles un pò più folli, gli Squires Of The Subterrain non vi deluderanno, questo è poco ma è sicuro.

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