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mercoledì 20 agosto 2008

Disco del Giorno 20-08-08: Frank Barajas - Better Times (2008; Operation Big Beat Records)

Mi sono reso conto che in quest'ultimo periodo sto postando pochissimo, ma è estate un pò per tutti e i tempi sono diventati veramente blandi, quindi mi scuso con gli artisti che - confidando in questo blog per promuovere i propri lavori - mi hanno già inviato dischi. Prometto che con l'arrivo di Settembre darò una bella accelerata al tutto!

Fatta questa doverosa premessa con appropriate scuse di contorno, non posso esimermi dall'essere esaltato da un nuovo album che ho trovato qualche giorno fa nella mia casella delle lettere. Apro il pacchetto giallo recante il timbro dell'ufficio postale di Ventura, California, e dentro cosa ci trovo? L'attesissimo, nuovissimo, anticipatissimo secondo lavoro da solista di quel fenomeno di Frank Barajas! Nella comunità powerpop, il seguito dell'eccellente The White Room Sessions, pubblicato nel 2003, era dato per imminente sin dalla fine dello scorso anno, ma fino a due settimane fa, ossia fino all'apparizione sulla newsletter settimanale della Kool Kat Musik, non se ne erano più avute notizie. Fortunatamente Frank ha deciso di inviare subito una copia di Better Times alla redazione di Under The Tangerine Tree, e noi siamo onorati di essere uno dei primi (se non il primo!) blog a parlarne. E ne parliamo volentieri, visto che questo suo secondo lavoro da solista conferma e rafforza la splendida opinione che avevamo di lui.

Frank Barajas sembra abbia un solo obbiettivo nella sua carriera di musicista. Scrivere canzoni assolutamente "catchy", che acchiappino l'orecchio dell'ascoltatore al primo ascolto. Come tutti gli appassionati di musica sanno, le canzoni si dividono in due grandi categorie. Quelle che si amano dal primo istante e quelle che invece vanno lasciate decantare per un pò, prima di innamorarsene pazzamente. Un pò come avviene nelle storie d'amore. Frank appartiene al primo raggruppamento. E' un autore che non ha bisogno di essere studiato e riascoltato. Colpisce al primo istante, con brani semplici, diretti, efficaci e molto accattivanti. Suona e scrive pop puro, nel senso più arioso del termine. Better Times, Better Days e Fallen Stars appartengono a quella categoria musicale che gli anglofoni amano definire "adult/alternative", ossia quel format di canzone tipico da chart radiofonica con melodie talmente ostentate che non sarebbe errato (né denigratorio) definire mainstream e dei pompatissimi riffoni di chitarra a farne da base. In questi casi ci vogliono fegato e talento per non precipitare nel pacchiano, e Barajas ha una buona dose di entrambi. Anche se Better Days è notevole soprattutto per altri episodi.

Un esempio potrebbe essere l'azzeccato piano pop di Alone. Ma anche Without Sound, dove pare di sentire i Pernice Brothers impegnati in una cover dei Cheap Trick, non è niente male. O, ancora, potrei suggerire di prestare attenzione alle canzoni dove Frank sembra proprio che si senta a casa, come Town & Country e Apollo 13. Queste ultime, dove le note distintive sone le chitarre alzate a volumi disumani e le feroci e travolgenti melodie vocali, avvicinano il nostro a quel gruppetto di cantautori powerpop, come Johnny Monaco e Ari Shine, che allo stesso modo amano mescolare caos e armonia in dosi eguali.

I miei tre brani preferiti di Better Times sono altri, in ogni modo. Heartbreak Times è uno di questi, con il suo interessante e anticonvenzionale incrocio di classica pop music e assurde melodie caraibiche. L'altro è Roxy Street, una pallottola vaudeville condizionata dagli Everly Brothers intenti a musicare uno spettacolo di Broadway. E, infine, Neon Lights, probabilmente la chicca dell'intero album, è uno spettacolare brano denso di sonorità provenienti dalla tradizione americana, un moderno country'n'roll da ballo sfrenato che sul finale esplode in un'orgia di soul pagano.

Dunque, vediamo. Tracce deboli? Zero. Riempitivi? Neanche l'ombra. Divertimento? A palate! Dischi come questo, probabilmente, non saranno mai inseriti nella classifica di Billboard sui migliori 100 albums del secolo. Però, per passare un'oretta ascoltando ottima musica popolare, Better Times è perfetto. Speriamo che Frank non ci faccia attendere altri quattro anni per il terzo album...

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