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lunedì 1 dicembre 2008

e.p. del Giorno 01-12-08: Justin Kline - Six Songs (2008; autoprodotto)

Così, quasi senza accorgerci, ci troviamo a Dicembre. Alla fine dell'anno mancano ancora trenta giorni ma è quasi ora di iniziare a tirare le somme, tenendo però presente che questo 2008 è stato prodigo di grandi dischi che il tempo tiranno ci ha permesso di ascoltare solo in parte, e per terminare di valutare l'enorme mole di albums ancora nei nostri "archivi" ci vorrà qualche tempo. Ergo, siccome voglio essere sicuro di aver preso in considerazione la maggior parte delle cose uscite quest'anno, non aspettatevi classifiche e graduatorie varie prima della fine di Febbraio (se va bene!). Tuttavia, qualche punto fermo incomincia ad esserci, e credo di andare abbastanza sul sicuro affermando che sul podio che accoglierà i migliori tre e.p. dell'anno ci sarà sicuramente Justin Kline. Proveniente da Murfreesboro, Tennessee, con questo Six Songs ep Kleine ha dato alle stampe un dischetto che semplicemente riassume la perfezione del vocal pop e del sunshine pop. E credo che i cultori di certe sonorità andranno letteralmente fuori di zucca acoltandolo.

Come dicevamo, l'aggettivo migliore per definire ogni singolo brano di Justin Kline è "perfetto". Perchè perfette sono le fantastiche armonie vocali, perfetto è il songwriting d'eccezione, perfette le soavi trame sonore. Se non vi fidate basterà premere il tasto play del vostro lettore cd (oppure del vostro iPod, una "novità" tecnologica che ancora non è in uso dalle parti di Under The Tangerine Tree) per rendervene conto. Essì, perchè subito sarete parte del festival melodioso inscenato da All I Need, dalle sue fantastiche armonie vocali multistrato e dalle magiche orchestrazioni che fanno del brano un manifesto del più puro pop vocale. Heart Attack, che arriva subito dopo, mantiene gli standard sonici ed emotivi sullo stesso livello e completa un uno-due di partenza davvero memorabile. I due brani descritti sono decisamente raccomandati a chi avesse amato (come me) due recenti e grandissimi autori pop come Devlin Murphy (ottimo il suo esordio uscito lo scorso anno, e attenzione al disco nuovo in uscita a breve) e Adrian Whitehead (autore di uno dei migliori lp usciti quest'anno), del quale Justin Kline ricorda in maniera spaventosa il timbro vocale.

La qualità media dei sei brani è così alta che per una volta mi astengo dallo scegliere le mie tracce preferite. How I Became The Wind è infatti è un'altra gemma, questa volta imperniata sui parametri di un brillantissimo piano-driven pop che a tratti mi fa tornare in mente la facilità di scrittura dei Jellyfish, mentre Kaleidoscope - forse non stilisticamente ma in quanto a struttura armonica ancora molto vicina a Whitehead - aggiunge qualche chitarra distorta che le fa lambire i territori powerpop. E ancora, l'ultimo spezzone del dischetto non tradisce le altissime aspettative grazie a Singing in The Air, in cui Justin rifinisce il suo pop d'autore con una twang guitar che conferisce al brano una sintassi americana e ci ricorda quale sia il suo stato di provenienza. Sunshine, infine, come ci si aspetterebbe dal titolo, chiude l'e.p. con un ritornello filologicamente perfetto che sembra estratto da un best of degli Association.

Six Songs è un dischetto meraviglioso, che se siete soliti seguire questo blog con regolarità difficilmente potrà deludervi. Justin l'ha fatta grossa, e a questo punto non può assolutamente tenerci per troppo tempo con il fiato sospeso nell' attesa del full-lenght.

PS: Il disco di Justin Kline è per ora disponibile solo in formato digitale, e potete scaricarlo legalmente da iTunes alla popolarissima cifra di 5.94 euro.

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